Intro

Questo è il mio diario ed è scritto sulla strada. Parla del tentativo di realizzare un sogno: fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. Mollo tutto e parto, in solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta ed unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...
Perchè si parte ? Forse per riempire una mappa vuota, o per perdersi o forse solo per giocare in un prato più grande. Non lo so. So solo che questa volta non mi voglio dare nessun limite.
Che bello dirlo, questa volta il limite è il mondo
Almeno ci provo


lunedì 7 dicembre 2009

Sacchi di sale lungo il fiume Niger (...)

C'e' chi ha messo dei sacchi di sale sotto il mio culo.
Sto navigando lungo le acque placide del fiume Niger su una di quelle bagnarole di legno. Quelle che naufragano nei documentari.
Quei documentari che partono con un piano lungo, le ninfee riflesse, i campi di riso, i contadini con il cappello a punta per poi zoomare all'interno della grande piroga coperta, persone stipate, sardine sdraiate in fila senza spazio nemmeno per succhiare un filo d'olio d'oliva.
Sardine nere pressate a panino.
Pero' se stavolta guardi bene ti accorgerai di un nuovo pesciolino, che sono io, l'ingrediente bianco infilato dentro al sandwich.
Non siamo a norma di sicurezza ISO 9001, almeno per quest'anno.
Il fondo della pinasse e' riempito con comode tonnellate di sale sulle quali noi siamo stesi da un paio di giorni. Non e' come la sabbia, non riesci a dargli la tua forma.
Il tetto e' a forma semicilindrica, con le assi curve che sembrano delle costole di un animale preistorico viste dall'interno. Come essere nello stomaco della balena di Pinocchio con otto grilli parlanti africani.
I miei vicini di sacco di sale sono maestri di scuola primaria, novizi diretti verso la prima esperienza nel villaggio fluviale di Dire'.
Sfoggiano tutti dei buchi su camicie, pantaloni, giacche a vento.
L'educazione povera.
Mi sono imbarcato a Mopti, grande porto sul Niger.
Dove il fiume e' il centro nevralgico della citta', col gran marche' sulle sponde, le pinasse che partono ed arrivano sempre stracolme, pescatori su piroghe, file interminabili di anfore d'argilla, donne che lavano i panni e ragazze che si fanno la doccia.
Tranquillamente a seno nudo.
La parte piu' erotica, quella da coprire e velare con un vedononvedo sembra siano le anche ed il bacino.
Purtroppo rimango poco, vado verso una di quelle localita' dal nome magico, da mille ed una notte, una di quelle destinazioni da sogno avventuroso.
Seguo la corrente verso nord che mi portera' a toccare la capitale religiosa dell'antico Impero del Mali, proibita per secoli ai non mussulmani.
Timbuktu.
Dove il Niger fa un'ampia curva a gomito per poi scendere a sboccare dopo 4100 km, terzo fiume piu' lungo d'Africa, dopo il re Nilo e la regina Congo.
Una enorme U rovesciata di blu.

...continua

1 commento:

ParkaDude ha detto...

Ti invidio nel modo migliore possibile: vorrei fare un pezzo di strada con te! :D

PS segnalo typo taglliare -> tagliare